Appuntamento annuale quello con il Gay Pride… ovunque mi trovi nel mondo, quel giorno dell’anno io ci sono e ci sarò sempre fino al momento in cui non verrano riconosciuti i diritti degli omosessuali.
Che sia nostra la scelta di deprimerci in un matrimonio…e non di un governo che dovrebbe essere laico e riconoscere i proprio cittadini TUTTI UGUALI:
Detto ciò, anche quest’anno ero al Roma Pride. A differenza degli anni scorsi non ero alla ricerca di quell’angolo che mi “rappresentasse” ma ero in compagnia di Sua Biondità Stefania Orlando e di tutto il cast del Muccassassina.
A me non piace ripetere le stesse esperienze, quindi, non avendo mai avuto la possibilità di stare su un carro, ho colto la palla al balzo e mi sono goduto anche questa avventura.
E come tutte le esperienze nuove, arrivano anche conclusioni e punti di vista nuovi.
Prima di tutto vedere quanta emozione, quanto lavoro e professionalità ci vuole per mettere su un carro… la fatica che le mitiche Drag Quuens fanno per essere sempre impeccabili su tacchi12/13/14/15, trucco e parrucco sotto un sole cocente che solo una stupenda giornata di inizio estate romana ti può regalare.
In più occasioni mi sono detto contrario alle “carnevalate” (così vengono definite) del pride poiché ho sempre avuto l’impressione che sminuissero le vere intenzioni. Ma basta un nuovo punto, anche solo 15 centimetri più in là, per capire cose differenti.
Perchè dover rinunciare e far rinunciare alla gente di essere quel che vuole, anche solo per un giorno? Perchè bisogna omologarsi tutti per essere ascoltati? La nostra richiesta di eguaglianza di diritti non è proprio nel voler essere visti tutti allo stesso modo a prescindere dalla nostra provenienza geografica, dai nostri gusti sessuali, dalla nostra religione etc etc?
Io guardavo tutta quella gente (pare fossimo in 100.000) e mai Roma mi è sembrata così bella, allegra… l’emozione del Colosseo attorniato da tutti quei colori e quella gioia è un ricordo che mi porterò sempre con me.
Questo post non vuole entrare in polemiche con il sindaco e con quelli che come lui non c’erano per motivi più o meno giustificati.
Ma forse se qualcuno fosse venuto sarebbe arrivato anche alla mia conclusione:
Capi politici avete presente se tutte quelle persone si potessero sposare quanti soldi entrerebbero nei comuni?
Ecco…visto che ormai tutto ruota intorno al Dio Denaro… pensateci. Vi stiamo solo chiedendo di prendere i nostri soldi. Quei pochi che ci sono rimasti.
Ps La festa si è poi spostata al Roma Vintage dove il Muccassassina ha presentato il party ufficiale di chiusura Pride.
Dopo una lunga giornata….finalmente i tacchi posso tornare nell’armadio ;)