Come per molti, anche io sono un grande appassionato dei film di Ferzan Özpetek. Sarò quindi onesto, come mio consueto, e vi dirò che ero un po’ reticente ad andare a vedere il suo ultimo film, Allacciate Le Cinture per un po’ di motivi: le recensioni che avevo letto erano state alquanto negative -soprattutto per la scelta del protagonista maschile principale interpretato da Francesco Arca-, il giudizio di alcuni miei amici non era stato del tutto positivo e la promozione che il regista e la protagonista principale, Kasia Smutniak, fatta a Che Tempo Che Fa non era stata esattamente brillante.
Ma lo sapete, io sono come San Tommaso…non credo se non ci metto il naso. E Özpetek sicuramente si merita il mio naso. Quando i miei amici Ilaria e Giorgio mi propongono di andare a vedere il film non mi esimo e armato di finocchio già tagliato e bruscolini già sbucciati (che brutta cosa la dieta…), arrivo con i miei soliti 10 minuti di ritardo all’appuntamento.
Inizia il film.
Allacciate Le Cinture è tutto fuorché un brutto film. E’ un film che ha la struttura di un classico film di Özpetek, che tratta i temi che ti aspetteresti da Özpetek ma che ti sbatte in faccia in modo subdolo l’effimero della vita.
« Un grande amore non avrà mai fine » è lo slogan del film e l’amore in tutte le sue varianti e versioni vengono raccontate e vissute. C’è la storia d’amore di una vita che con le sue turbolenze ti fa volare leggero su una moto come buttarti giù nei momenti di incomprensione quotidiana, c’è l’amore e il dolore di una madre, la superficialità nel vivere la vita ma la profondità nell’affrontarla di una zia, la fedeltà di un amico, l’umana freddezza di un medico, la solidarietà femminile anche dove meno te l’aspetti, la positività di chi sa che oggi potrebbe essere l’ultimo giorno… Ci sono tante cose e situazioni che ti fanno riflettere, momenti nei quali le uniche soluzioni sembrano essere una risata o un pianto.
Il film è ambientato nella bellissima Lecce e il suo mare ha un ruolo fondamentale nel film come l’acqua in tutte le sue forme ha la sua importanza: dall’acquazzone allo scandire della singola goccia.
Il film si avvale di un grande cast di attori non protagonisti Filippo Scicchitano, Carolina Crescentini, Francesco Scianna, Carla Signoris, Elena Sofia Ricci, Paola Minaccioni, Giulia Michelini, Luisa Ranieri… in grado di tirar su quello che per me è stato un po’ il neo del film: la scelta di Kasia Smutniak nel ruolo di Elena. Sebbene la Smutniak sia molto convincente nella parte finale del film, ho trovato la sua recitazione per il rimanete tempo un po’ apatica. Francesco Arca non merita le critiche che avevo letto poiché ritengo che il ruolo da lui interpretato dovesse avere proprio quelle caratteristiche da lui ha saputo apportare al personaggio.
Un’ulteriore critica che posso fare al film è sicuramente sul primo tempo che oltre ad essere un bell’esempio di regia lascia ben poco allo spettatore. Non so se sia stata una cosa voluta o meno, ma sicuramente non è una mossa vincente.
Riassumendo, Allacciate Le Cinture è sicuramente un film da vedere, anche solo per dire che non vi è piaciuto…ma è da vedere perché è un film che ti fa riflettere e che accompagnerà, nel bene e nel male, i tuoi pensieri per molto tempo. Perché è proprio come la vita: ci sono momenti in cui ti senti al settimo cielo e ci sono i momenti che vorresti solo alzarti e andartene.
Vi lascio con una grande perla di saggezza tratta dal film: “Agli uomini proprio non fa schifo niente”.
A me il film non è piaciuto ma la tua recensione è molto bella! Son d’accordo su Arca, non meritava tutte quelle critiche… Purtroppo la gente è piena di pregiudizi!
Grazie Oscar Wilde! Da una persona con il nick come il tuo, non ci si poteva aspettare che un bel commento ;)
Grazie del bel commento! Ma da uno con un nick come il tuo non mi potevo aspettare altrimenti ;)