ICONE GAY MADE IN ITALY. A PER ANGIOLINI AMBRA
AMBRA ANGIOLINI
Canzone simbolo: T’appartengo
Gemma dimenticata: Niente da capire
Canzone gay-friendly: Voglia questa voglia (sigla di Sratesa niente MTV)
Angiolini Ambra. Nessuno meglio di lei casca cosi a fagiuolo nel concetto di cantanti donne- icone gay.
Ma andiamo con ordine. Da grande leggitore di pensieri che sono, riesco a percepire quelle espressioni di perplessità da parte soprattutto degli eterosessuali per la presenza di Ambra in questa lista. Sento già le domande che vi state ponendo e i dubbi che vi stanno logorando il cervello:
• Ma in una lista di cantanti non dovrebbero esserci…cantanti?
• Ma Ambra non ha fatto solo una canzone?
• Ma Ambra…….? Quella Ambra???? Ma non cantava in playback a Non e’ la Rai?
• Ambra? Ancora?????!!!!!
Sarebbe ingiusto dare il merito della presenza in questa lista solo all’alveare che era Non la Rai, dove la nostra era l’indiscussa Ape Regina.
Sicuramente il suo percorso nel day-time show di Mediaset e’ stato gioia di molti: il suo auricolare, le sue esternazioni, il suo microfono, il suo zainetto, la sua rivalità’ con la Petrarolo, le sue lacrime e le sue mitiche canzoni. Sicuramente grazie a None e’ la Rai, Ambra e’ diventata un simbolo ed un’icona non solo gay ma di una generazione. Nonostante i critici non siano sempre stati buonissimi con lei, l’affetto del pubblico e’ sempre stato tale da averle dato la possibilità di crescere e trovare una sua collocazione più adeguata alla sua persona. Questo non senza crisi personali ben documentate dalla stampa nazionale, come ad esempio le recenti foto su Chi e l’intervista a Vanity Fair.
Ma il pubblico gay, da sempre sensibile a questo genere di figure, non solo non ha dimenticato i l suo trascorso musicale (chiedendone spesso un ritorno), ma ancora lo osanna. Chi è familiare con il concetto di Icona Gay saprà invece benissimo che non è strettamente necessario per esserne una:
• Essere una cantante di professione
• Avere una discografia popolare e/o di successo (anzi)
• Nel caso specifico qui analizzato, Ambra ha inciso ben quattro album (di cui tre tradotti anche in lingua spagnola).
Nonostante il boom iniziale del primo album T’appartengo, è sicuramente grazie al successivo Angiolini che la nostra Ambra nazionale ha consolidato il suo seguito gay.
Ricordo benissimo l’impatto che ebbe quell’album su di me (e su molte persone che conosco): era come un urlo a voler stabilire la propria identità di persona in crescita. Questa evidente crisi personale in cui si trovava Ambra si rifletteva sicuramente nei testi post adolescenziali che riuscivano a trasmettere emozioni che non fossero piu un semplice margheritare il cuore ma più fisici con frasi tipo
“adesso mi vuoi per sesso ma io non posso, non posso e basta”
.
Chi, come me , in quella fase stava crescendo e scoprendo il mondo adulto, sentiva come se quelle parole, quei concetti che avevamo dentro fossero finalmente musicati. Testi comunque addolciti da musiche degne del miglior Sanremo degli anni 90 che rendevano l’esperienza auditiva tra le più riuscite di un gay adolescente alle prese con la sua spazzola/ microfono e il suo specchio.
Ambra poi è cresciuta e noi con lei. Ci ha regalato due altri album (un po’ meno riusciti….), programmi TV sempre godibili, è diventata un’attrice appezzata e vincitrice di premi (ci ha reso orgogliosi) ed è sempre pronta a dire la sua (come la sua criticata/ osannata apparizione ad Annozero). Come sempre.
Nel corso degli anni poi si è spesso prestata e presentata come madrina nei Gay Pride, ha recitato in Saturno contro di Ferzan Ozpetek, è diventata donna ed ha fatto pace con T’appartanego. Come noi abbiamo fatto pace con il nostro passato.
Ha anche inciso una sigla, ingiustamente dimenticata, scritta da Silvio Testi con tanto di balletto coreografato da Luca Tommassini per Stasera niente MTV in cui vengono riproposti momenti ed atmosfere di quel Varietà televisivo che manca da tanto con citazioni di balletti del trittico magico Carra’-Cuccarini- Parisi.
Icone gay. Ambra C’è.
Ogni bene,
Grazie
Igor xxx
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