Ormai la quarta serata del festival sembra più un pretesto acchiappa ascolti che il Festival Di Sanremo. Se nel 2011 per me aveva senso fare una serata dedicata ai 150 anni dell’unione d’Italia, quelle a seguire sono state tutte serate forzate, che, con un pretesto celebrativo, quasi sembrano voler rinnegare gli sfarzi del Sanremo che fu. Lo spiega bene, involontariamente, proprio Fabio Fazio ieri sera che, introducendoci la serata dedicata ai grandi cantautori italiani, ci tiene a sottolineare (più o meno queste le sue parole) “Sanremo è Sanremo ma a Sanremo c’è anche il Club Tenco che da spazio alla sperimentazione musicale, ai cantautori che è quello che ci piace tanto”. Mai frase sul palco dell’Ariston mi è sembrata fuori luogo come questa, se volessi riassumere con un detto popolare un po’ mi viene in mente “mai sputare nel piatto in cui mangi”.
Prima di continuare con la mia riflessione, ci tengo a fare qualche precisazione: la serata di ieri sera è stata, fino ad ora, la più riuscita delle quattro, ben strutturata, ben organizzata e veramente sentita. Il che non è affatto una cosa positiva per il Festivàl. Fabio Fazio dimostra di essere quindi un ottimo narratore di musica d’autore dimenticandosi però che non tutti hanno voglia di essere eruditi ma che per molti spettatori Sanremo è solo un pretesto per svagarsi una settimana e pensare esclusivamente a quanto è bella la rima amore-cuore.
Che Tempo Che Fa è un ottimo programma di successo perfetto per il suo pubblico che difficilmente può ormai trovarne uno nuovo; chi non conosce Fazio e Lucanina e i loro teatrini? Dopo molti anni se c’è qualcuno che non li ha mai visti all’opera è perché non guarda la TV. Perché dobbiamo essere noi popolo di Sanremo, che chiede almeno i fiori sul palco, quelli a doversi avvicinare forzatamente a un mondo che non ci appartiene e non il contrario? Non è quel mondo ad essere ospite nel nostro? Perché Sanremo non deve essere qualcosa che incontra il nostro gusto? Chi ha deciso che una qualsiasi canzone di Marcella Bella non valga tanto quanto, se non di più, di una canzone di Cristiano De Andrè?
Io, francamente, mi sono un po’ desolatamente stancato di questo snobismo nei confronto del Nazional.popolare: è tanto fuori luogo quello di voler sentire provenire dall’Ariston una canzone scritta da uno degli autori italiani più importanti della musica italiana, Cristiano Malgioglio?
Bisogna saper apprezzare tutta la musica e non essere snob di fronte al gusto altrui e in questi due anni, io che pago il canone, non mi sono sentito ne coccolato né apprezzato…anzi.
Continuo a precisare una cosa, ieri sera è stata una serata bellissima e piena di emozioni: io personalmente sono una grande estimatore di Gino Paoli che ritengo essere la vera definizione di cantautore: una persona che riesce a mettere in musica i suoi sentimenti e a cantarli come si deve senza strafare mai; magico il suo tributo di ieri ricordando due grandi della scuola genovese Luigi Tenco e Umberto Bindi, spesso dimenticato che ha pagato a caro prezzo quello di essere stato sempre e solo se stesso in un Italia bigotta e crudele.
Un altro momento che ha emozionato è sicuramente l’omaggio di Ron a Lucio Dalla, momento che ha sottolineato come le due canzoni portate in concorso da Ron non siano né rappresentative della sua grandiosa discografia né rendano giustizia alla sua carriera.
Ieri sera c’è stata anche la finale dei giovani con Zibba, che nel corso dei giorni ho iniziato ad apprezzare molto, viciniore dei premi Mia Martini e Lucio Dalla. Ma il trionfatore di questa categoria è stato Rocco Hunt, vittoria annunciata con lo stesso entusiasmo con il quale io ho appreso la notizia: nullo.
Come concludere tutto ciò? Credo che questo mio tweed racchiuda bene tutto il mio pensiero.
Questa sera ci sarà la fnale e domani tornerà il mio pagellino.
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Ormai è tutto un Radical Chic. Forse Sarcina con la canzone di Zucchero è uscito un po’ dagli schemi.
Comunque la cafonaggine di Fazio nel far notare, quasi con fastidio, che all’alba delle 22.40 avrebbe dato spazio ai giovani. Della serie “Cosi non rompete le palle!”
Spero proprio che l’anno prossimo la storia cambi. Rimpiango il mitico Gianni, che è bravo in tutto tranne che a presentare. Ed ho detto tutto!
…ma anche il disastroso Sanremo targato Ventura mi manca….