INTERVISTA A IVAN SILVESTRINI, regista di COME NON DETTO: STORIA DI OCCASIONI COSTRUITE.

Che io abbia amato il film Come Non Detto non è un mistero, soprattutto dopo aver fatto questa recensione.

Il giorno dopo averlo visto contatto Ivan Silvestrini, il regista del film, su Facebook e, con la faccia tosta che mi in queste situazioni mi contraddistingue, gli chiedo un’intervista. Lui gentilmente me la concede. Eccola.

Ciao Ivan,
prima di tutto un grazie per aver accettato questa intervista.

Vorrei iniziare dal presente. Da qualche settimana è uscito il tuo film di debutto Come Non Detto. Come nasce questo film? C’è qualcosa di autobiografico?


Il film nasce dalla penna di Roberto Proia, si tratta di una versione romanzata della sua vita, ma c’è molto di me, più di quanto si possa pensare, se non nella trama principale, nelle sensazioni di cui la storia è intrisa.

Il film è già un piccolo cult per la comunità LGBT. Ci speravi? Quale era il messaggio che speravi uscisse fuori dal film?

Ci speravo si! Questo vuole essere un film per tutti, ma ho sempre sperato che parlasse dritto al cuore della comunità LGBT. Questo film contiene tanti messaggi a volerli vedere, uno su tutti quanto sia liberatoria e potente la verità. Io non ritengo che il coming out sia un obbligo sociale, molti rapporti nella nostra vita non necessitano di questa informazione, ma se “la felicità è reale solo se condivisa” allora forse non bisognerebbe precludersi la possibilità di condividerla con i nostri cari.

Nel film sono presenti nomi noti come Monica Guerritore, Ninni Bruschetta e Francesco Montanari. Come ti sei approcciato a loro? E’ stato facile convincerli?

Hanno accettato subito, per tutti era un ruolo in controparte: Monica conosciuta per i suoi ruoli drammatici poteva essere svampita e un po’ pazza, Ninni poteva fare il suo ruolo preferito (quello del padre) in totale antitesi con il modo in cui vive la sua vita personale, e vabbè… Montanari che passa dal Libanese alla Drag Queen era una sfida che un attore intelligente come lui non poteva non accettare!

La colonna sonora è affidata a Syria (con la collaborazione di Ghemon). Scelta, a mio avviso, perfetta. Come mai proprio lei?


La colonna sonora è di Leonardo Rosi, Syria e Ghemon firmano la title track. Syria è un’amica di Roberto, evidentemente sensibile al tema del film, il suo brano racconta perfettamente la catarsi finale e lo spirito ottimista del film.

Bilanci del film?

Il film è piaciuto molto, ricevo di continuo lettere di ragazzi e ragazze che lo hanno amato al punto da tornare al cinema 3 o 4 volte, anche la critica lo ha in larghissima parte apprezzato e salutato come una ventata di “nuovo”, per il mio esordio non potevo chiedere soddisfazione maggiore.

Ai più attenti il tuo nome non risulterà proprio nuovissimo in quanto sei il regista e l’autore di una serie web, STUCK, di molto successo.
Vuoi raccontare a chi ancora non è familiare con la serie di che si tratta?

STUCK parla di una generazione che si sente impantanata, bloccata, “stuck” appunto. E lo fa attraverso le gesta non proprio eroiche di David Rea, un torbido ma affascinante esperto di blocchi esistenziali, interpretato da Riccardo Sardonè. In ogni episodio David cerca di sbloccare un cliente con un diverso problema, mentre la sua vita personale implode in un vertiginoso precipitare di eventi.

Come nasce l’idea?

L’idea nasce dall’urgenza espressiva di non rimanere “stuck” nella mia vita di ex studente di cinema nell’attesa potenzialmente perenne di un esordio cinematografico (non è andata così, ma anche grazie a STUCK). Penso che la mia generazione (e temo non solo la mia) abbia questa sensazione di essere bloccata, senza la possibilità di fare alcunché nella propria vita. Beh, secondo me “fare” è proprio la chiave, non si può aspettare l’occasione, e neanche cercarla, bisogna costruirla.

Pensato di fare delle extened versions degli episodi?

No, questa è una web series e il format che abbiamo scelto è il massimo della durata per episodio che la rete possa reggere, l’attenzione del pubblico online è ridottissima, un video di 10 minuti come i nostri rischia spesso di essere ignorato anche solo perché “dura troppo”. Sono felice che la gente ne voglia di più! Per questo ci sono gli altri episodi!

La serie sta, come detto, sta avendo un enorme successo: si mormora che anche Gwyneth Paltrow sia una fan. Questo forse al fatto che, nonostante sia un prodotto interamente italiano girato in Italia, è tutto recitato in inglese. Come mai questa scelta?

Se quella di Gwyneth non è una battuta voglio assolutamente sapere come lo sai! (L’ho letto da qualche parte ma non ricordo dove, ndIGOR)
In compenso di recente ho scoperto che Katherine Kelly Lang (la Brooke di Beautiful) ci segue!
Ci siamo scritti un paio di mail smile:)

la scelta dell’inglese nasce per due motivi:
1. Non precludersi un pubblico mondiale (che non seguirebbe mai in massa un prodotto sottotitolato), dato che il web esiste per questo, mettere in contatto gente di tutto il mondo.
2. Una scelta estetica di scrittura, amo lo humor anglosassone, Stuck non poteva che essere in inglese per poter scrivere quelle battute, se provate a recitarvi in testa le battute nei sottotitoli italiani capirete che non sarebbe stato credibile. Come qualcuno l’ha definita, in definitiva Stuck è una serie “astratta” sui rapporti umani.

Vedremo STUCK 2?

Presto vedremo gli ultimi 4 episodi della prima stagione, la seconda stagione dipenderà dal successo della prima, dall’interesse di ipotetici sponsor, e da innumerevoli fattori, ovviamente spero di si!

Progetti futuri?

Ne ho vari, non so quale si muoverà per primo, vedremo! :)

…l’ultima cosa, io sono a Roma e parlo un ottimo inglese, posso essere un paziente di David Rea? :p

ahaha beh aiutaci a crescere e magari si, perché no? (VOI SIETE TESTIMONI CHE LO HA DETTO!!!)

Qualcosa da aggiungere?

Grazie di cuore, grazie a te e alle persone come te che sono curiose e affamate.

Grazie a te Ivan è stato un vero piacere! :)

Vi ricordo che Come non detto è nei cinema.

Per vedere (dovete assolutamente, eh eh eh)  la serie STUCK basta cliccare qui, non ve ne pentirete!

3 commenti

  1. Bellissima intervista come sempre!! L’abbiamo letta insieme con Rossella,( magari ci possiamo mandare anche lei a fare la paziente di David Rea:)). Comunque fantastico, sono troppo orgogliosa che il regista e il cast siano italiani.
    PS qualcuno ha capito come azionare i sottotitoli…

      1. trovati, c’è un pulsantino CC in basso a destra del video, se lo clicchi ti da la scelta della lingua (aahh youtube…)

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