A me piace il teatro ma non ci vado spesso perché solitamente gli attori di teatro si prendono troppo sul serio e non amo molto quel loro recitare con la saccenza di chi crede che sta cambiando il mondo. Quindi a teatro vado…ma solo quando sento che qualcosa possa veramente farmi riflettere, piangere, divertire…o se c’è qualcuno sul palco che stimo.
Non appena ho saputo che Ambra Angiolini sarebbe approdata a Roma con La Misteriosa Scomparsa Di W, ho contattato la mia amica Lavinia con la quale da ragazzetti passavamo le ore a parlare di lei e in cinque minuti avevamo i biglietti già acquistati per la seconda fila.
Non avevo mai visto Ambra a teatro, non l’avevo mai conosciuta e ho sentito che era il momento giusto e l’occasione giusta per togliere questa lacuna e capire se era amore vero (qui un articolo a riguardo che ho scritto tempo fa) o un calesse.
In un allineamento di stelle speciale, trovo parcheggio proprio davanti al teatro e questo da modo a me e a Lavinia di prenderci un aperitivo e di continuare ad aggiornarci sulle nostre vite (ci vediamo meno spesso di quanto vorremmo).
Al bar e davanti al teatro incontro molti miei amici (sembrava che ci fossimo dati tutti appuntamento) e in seconda fila, accanto a noi, ci trovo Marco un mio amico che ho incontrato la prima volta ad un signing di Paola & Chiara…per poi incontrare spessissimo in altre occasioni.
Si alza il sipario. Il bianco è il colore predominante nella scenografia, e poi c’è lei Ambra, con al sua parrucca rossa che ricorda un po’ la Principessa Leila. Da subito ruba l’attenzione dello spettatore.
Ambra per un’ora e mezza abbondante è la sola protagonista di questo monologo -un flusso di coscienza con l’aggiunta di ipotetiche interazioni con il pubblico a cui si rivolge- rivela un’ottima capacita interpretativa, empatia, mnemonica con un controllo pieno di corpo, voce, emozioni e espressioni.
Il testo è stato scritto da Stefano Benni nel 1994 e già portato in giro per l’Italia da Ambra nel 2010 e lo spettacolo è intenso, divertente, politicamente scorretto (come un flusso di coscienza dovrebbe essere) che sembra scritto ieri, oggi come domani: un monologo in cui si parla di governi sempre uguali, di uomini sempre uguali, di elemosine emotive sempre uguali di paure e conflitti interiori sempre uguali a loro stessi.
Sebbene la protagonista sia una donna con tutti i problemi che questo può portare, è facile impersonificarsi anche come uomo poiché le insicurezze, le gioie e i drammi della vita alla fine sembrano essere evidentemente senza sesso, senza tempo e senza età.
Ambra durante tutto il monologo non ha cedimenti, ombre, dubbi e si concede delle piccole pause solo durante gli applausi a scena aperta che non vengono elemosinati da un pubblico sempre partecipe, convinto e completamente catturato.
E’ indubbio che la Angiolini abbia fatto una lunga strada dai tempi dell’auricolare…ma questa strada percorsa deve essere d’ispirazione a tutte le nuove generazioni: per arrivare a stare su un palco per tutto quel tempo da soli ed essere convincenti, sia nel momento in cui si fa ridere che in quello in cui si vuole far incupire, non è facile e ci vuole tanto studio e tanta determinazione.
Chi è familiare con le mie recensioni sa che difficilmente scrivo trame approfondite perché credo che una riflessione su quello che si è provato valga di più di un pettegolezzo su quello che si è visto.
Chiuso il sipario andiamo a congratularci con Ambra dietro le quinte…e, per gioia della mia collezione di dischi (un po’ meno per Ambra stessa…), mi faccio autografare il vinile del remix di T’Appartengo e il suo secondo album Angiolini e in quel momento ero il 18enne più contento del mondo…(con 20 anni di ritardo ma, hey…meglio tardi che mai!!!).
Ma la cosa che mi ha colpito di lei è la naturalezza e la rilassatezza con cui si relaziona con il prossimo, il modo in cui cerca uno scambio d’opinione, una battuta, un sorriso….
Da ragazzino ero completamente invaghito del personaggio Ambra e da adulto devo riconoscere che non era un calesse…ma è stato ed è ancora un grande amore.
Ambra c’è. (cit)
Fino al 2 marzo lo spettacolo sarà a Roma e questo è il link del Teatro Vittoria per i biglietti: http://www.teatrovittoria.it/spettacoli/in-abbonamento/119-scomparsaw.html